lunedì 13 maggio 2013

Marco Portas
I PAGELLONI FINALI
ALESSANDRO SPANU: Semplicemente “Il Capitano”. Questa squadra non esisterebbe senza la sua passione e quella del presidente Graziano Cau. Riesce a tenere uniti un gruppo di cialtroni (diventandone il leader), che si sono ritrovati ogni sabato a dare due calci ad un pallone, riuscendo anche a diventare buoni amici. Tocca il punto più alto della sua carriera sportiva con il gol siglato nella semifinale di Porto Torres. Highlander.
LELLO PODDA: Il portiere “nascosto”. Non gioca il quadrangolare finale per impegni familiari e la sua assenza nello spogliatoio è stata pesantissima. Ragazzo d’oro dalla grande generosità. Rischia più volte l’incolumità fisica durante il campionato giocando quasi in incognito per sfuggire alle giuste ire della moglie. Diabolik.
SIMONE RASSU: La saracinesca. Nello spogliatoio gira ormai la classica frase “senza portiere siamo…!”. A Porto Torres si sono accorti tutti che si trattava di un bellissimo gioco di parole. Arrivato ad inizio stagione si è subito inserito nel gruppo assai facilmente rendendosi protagonista dei “terzi tempi” con prestazioni nettamente sopra la media. Punto di riferimento per le nottate del gruppo.

ALESSANDRO CANU: Masterchef. Se le sue prestazioni culinarie rispecchiano quelle sul campo, ci troveremo davanti ad un Vissani dei poveri. Alla squadra rimarrà sempre il dubbio sulla veridicità sulle sue doti ai fornelli, esattamente come la porchetta di Daniele Piu. E’ l’unico che si allena per farsi trovare pronto alle chiamate di mister Melis. A Porto Torres tutti temevano un controllo antidoping che non essendoci ha fortunatamente evitato alla squadra la sconfitta a tavolino.
FRANCESCO SORO: La calma. Gioca per puro divertimento e ancora rimane un mistero come un giocatore di questo livello sia finito a calcare i campi di questo torneo. Semplicemente perfetto nel dirigere la difesa avrebbe meritato di realizzare qualche gol. Non si accontenta di primeggiare sul campo di gioco riuscendo a “dare mattana” anche nel dopo partita.
RAFFAELE SERRA: Il bomber. Per lui valgono gli stessi concetti di Francesco Soro. Protagonista assoluto durante tutto il campionato e autore di valanghe di gol quasi tutti decisivi. Trascina i compagni nella finale contro il Cosmos macinando chilometri. Un punto di riferimento di grande livello in campo e fuori. Indomabile.
MARCO PORTAS: Prezioso punto di riferimento per i nuovi arrivati, fa parte della vecchia guardia. Sempre a disposizione del mister si toglie la soddisfazione di giocare venti buoni minuti nella finale regionale. Generoso.
DANIELE PIU: Il metronomo. Gioca con una serenità a volte disarmante. Ha la sfortuna di infortunarsi proprio sul più bello. Una contrattura alla coscia destra gli impedisce di giocare una finale che avrebbe meritato. Incita i compagni dalle tribune con occhiali da sole e birretta. Gioca un campionato regolare senza mai lasciarsi andare a comportamenti sopra le righe.
RAIMONDO FOIS: L’esperienza. Ogni volta che è stato chiamato in causa ha contribuito con la sua proverbiale grinta e senso della posizione, a equilibrare tatticamente la squadra. Prezioso punto di riferimento per i suoi compagni di reparto più giovani. Gioca minuti di enorme qualità nelle finali di Porto Torres mancando per un soffio la via del gol.
OSCAR FALLONI: Il prodotto della cantera entra nel gruppo in punta di piedi facendosi apprezzare per la sua educazione e rispetto altrui. Inizia il campionato siglando il pesantissimo gol di Cheremule che ha dato la svolta al campionato. Chiude la sua splendida stagione esattamente come l’aveva iniziata, segnando il gol della vittoria nella finale contro il Cosmos. Vomitino.
MASSIMILIANO DELOGU: Cosa ci faccia questo ragazzo, anche lui prodotto della cantera rossoblu, in un campionato CSI ancora nessuno riesce a capirlo. Con il cuginetto Oscar ha dato alla squadra quella freschezza che è mancata negli anni precedenti. Sembra incredibile come in pochi mesi possa aver acquisito le doti migliori dei suoi compagni, presentandosi al quadrangolare finale in condizioni fisiche perfette. Vomitino bis
 .OBINO ROBERTO: Il bravo, inteso come motoretta. Un moto perpetuo in campo. Dotato di mezzi fisici e tecnici che lo rendono protagonista durante tutto il campionato, riesce a giocare le partite finali con una intelligenza tattica insospettabile. Trattore.
GIANNI SPISSU: Cavallo pazzo. Cosa passi a volte nella sua testa non lo sa nemmeno lui. Dotato di uno spirito vincente trasmette questa sua voglia di vincere a tutti i compagni. Protagonista assoluto durante tutto il campionato e autore di alcuni gol veramente impossibili come quello che ha riaperto la partita di semifinale. Impossibili come l’ammonizione per proteste a 10 secondi dal trionfo finale. L’uomo bianco.
ROBERTO LORIGA: Un infortunio gli impedisce di giocare per tutto il campionato. Molti dicono che uno dei segreti della vittoria finale sia proprio questo ma sanno di mentire spudoratamente. Ragazzo educato e splendido padrone di casa nelle cene da lui organizzate. Aggregante.
MISTER FRANCO MELIS. Molti riflettevano sul fatto che guidasse una Ferrari pensando di stare al volante di un trattore. Ma i fatti hanno smentito tutti. Il novello Scopigno porta al trionfo un’accozzaglia di brutta gente non facendosi influenzare da imposizioni esterne.
IL PRESIDENTE GRAZIANO CAU. La sua carica societaria rappresenta esattamente ciò che è nella realtà. Una persona eccezionale. Senza la sua generosa flemma questa squadra non sarebbe mai esistita. Merita il trionfo finale come nessun altro.
GIANFRANCO PILO, PIERO SIMULA E COSTANTINO MORITTU: La dirigenza. Ogni squadra ha la propria dirigenza. Bravissime persone non hanno mai fatto mancare niente ai ragazzi.


                                                                                             MARCO PORTAS



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